* Ai-pod-nano
Ai-pod-nano. Ossia il trionfo del debosciato. Tranquilli, non ho niente contro chi di voi predilige chiudersi nell’ascolto in cuffia, piuttosto che ascoltare (o limitarsi a sentire) le voci della gente, i rumori, il silenzio. A volte è pure meglio! Avete presente le anziane in fila dal medico della mutua? Ecco. Ma a tutto c’è un limite, anche di contesto. Un esempio. Stamane, andavo al lavoro e incrociavo un sedicenne del tipo brufoloso-cavallobasso-sguardoinsofferente. Costui, conducendo la bicicletta senza mani, provvedeva metodico a lussarsi la mandibola nel superbo atto di sbadigliare, e – Mon Dieu – a ritmare a collo teso il ritmo del pezzo che teneva in cuffia. Penserete che per me non abbia diritto di solcare la strada per un fattore estetico? Anche. Tuttavia, dopo aver sottolineato con un colpo di clacson la pericolosità della situazione (morto di sonno, senza mani e in cuffia, l’attenzione cala, presumo…) il debosciato interpreta il segnale (e ce la fa ancora, questo è singolare!) come un atto di rimprovero, o come un deliberato attacco al suo libero arbitrio. Naturalmente, incapace di riflettere in questi termini, grugnisce versi irriproducibili al mio indirizzo, e non contento si avventura in un rituale totemico di gesticolazioni inconsulte. Non ho parole. Anzi, si. Mi fai schifo, o tu bamboccio della strada! Ai-pod-nano o sub-umano?
Etichette: * opinioni di un dandy
4 Commenti:
è evidente che le gesticolazioni inconsulte non erano altro che la danza tektronic di cui si era già parlato qui (http://emmaboshi.blogspot.com/2007/12/dance-culture-tektronic.html) e i grugniti versi del testo del pezzo.
lord brummeli tuoi virtuosismi sono straordinari mi piace vedere la normalita' attraverso il tuo sguardo attento e feroce resto in attesa
mischia che matusa!
Caro lord
naturalmente confermi le argentee voci che già aleggivano sulla tua figura e ti riveli come un reazionario pre bismarkiano. Non sto a disquisire tanto sulla questione Ipod o sullo stordimento adolescenziale, quanto sulla tua condizione di grigio borghese che inquadra la vita dall'unico punto di vista che gli è concesso.
Ma non ti ricordi di quando anche tu volteggiavi tra incertezze giovanili e slanci ormonali?
Dove è finita quella sete di vita e voglia di cose semplici, come un panino colla mortadella e una canzone di Vasco? Quella voglia, la voglia di vivere, quella voglia che c'era allora chissà dov'è...
Sono sempre le stesse parole... assiomi... minerve...
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