2008-07-31

Luogo contemporaneo

Caro Emma,

scusa se è da un po' di tempo che non scrivo. Però a Ciribella, dove volevo trascorrere l'estate, non arrivava la ADSL.
Allora mi sono trasferita a Lugo. Pare che Lugo sia un posto dove succedono cose e si può vedere gente,(me l'ha detto un tizio al Toga Party).
Pensavo: "Sarà il solito, tipico centro della bassa romagnola con i portici, le biciclette, l'afa e i vecchietti in pantaloncini e sandalo con calzino bianco".
E invece quanto è diversa, Lugo! Per farti capire, te la devi immaginare con tutto quello che ti ho descritto sopra, ma con l'aggiunta di John De Leo.
Ho scoperto che esiste una Lugo prima di John (vedi sopra), una Lugo durante John, e una Lugo dopo John.
Io che le ho vissute tutte e tre ti posso dire una cosa: la Lugo durante John è quella che mi è piaciuta di più. In certi momenti con quei suoni, quelle immagini, quelle luci sembrava persino di volare!
Solo che poi è arrivata la Lugo dopo John. Quasi si fossero messi d'accordo tutti insieme, i lughesi hanno fatto le valigie in fretta e via di corsa per le ferie di agosto.
Siamo rimasti io e l'ADSL a Lugo adesso, e qualche volta pure lei, mi abbandona per alcuni lunghissimi minuti.
Così ho deciso. Torno a Ciribella, ma ci porto John De Leo: vediamo che succede!
Se basta un direttore artistico per cambiare il volto delle città, perché non portarlo in giro in processione?

Saluti

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Lugo contemporanea


Mario Nanni per Lugo contemporanea

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2008-07-29

Lo sfogo

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2008-07-28

Biglietteria clandestina?


No! Bensì rivendita ufficiale di biglietti dell'autobus in stazione centrale a Bologna, nel bagagliaio di una Punto, con un foglio sul tettuccio, parcheggiata sulla corsia preferenziale nell'ora di punta.

Ecco l'italian styla che ci invidiano nel mondo!

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2008-07-23

* Appropriazione

Appropriazione. Debita o indebita che sia, la tendenza degli ultimi tempi sta nella (ri)appropriazione del concetto di dandysmo in più settori della vita civile. In primo luogo, è la moda a dettare legge. Nel numero di Vogue Uomo di luglio, un’intera sezione confonde lo stile dandy con una eleganza affettata e appariscente. Alla rivista fa eco Vanity Fair, che preconizza l’evoluzione dei costumi (nel duplice senso di abiti e abitudini, in una parola: habitus) sottoponendo all’attenzione del lettore un bellimbusto in pantaloni fluo e cardigan striminzito. Ora, a tutto c’è un limite. Lo aveva già indicato Claudio Magris sul Corriere della Sera lo scorso giugno, quando aveva paragonato alcuni ministri della Lega Nord, rei di avere disertato la Festa della Repubblica, proprio a Lord Brummell. Ora, come mi pare evidente, l’eleganza non c’entra nel qualificare lo spirito del dandy. C’entrano soprattutto i modi, il volere o il non voler farsi notare, come Michele Apicella - Nanni Moretti in Ecce Bombo. E come ricorda Giuseppe Scaraffia, due sono le principali tendenze: quella wildiana, più appariscente e quella baudeleriana, più sobria, che afferma la propria eleganza nella capacità di passare inosservati. Beh, l’ultimo gesto del Ministro Bossi sembra effettivamente sancire (se di dandysmo si parla!) il passaggio dalla seconda alla prima tendenza, più colorita che colorata. Ma tant’è. Il punto è forse un altro. Come mosche impazzite, parlamentari di maggioranza e opposizione si affannano a condannare il gesto, nell’esplicito intento di affermare il loro senso dello Stato e delle Istituzioni. Decostruzione o simulacro?

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2008-07-22

In edicola

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2008-07-21

Bubba Shwabe

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2008-07-20

Aria fritta

Per 4 persone:
2 litri di aria del posto, prelevata lontano dal traffico cittadino
farina gr. 250
una birra chiara da 33 cl. ghiacciata
olio per friggere

L'aria fritta è un piatto leggero e poco nutriente, ideale come antipasto in una serata fra amici o nelle diete per tutti coloro che hanno troppo approfondito la conoscenza di sé e delle cose del mondo.
Prendete una ciotola abbastanza capiente e raffreddatela con dei cubetti di ghiaccio. Eliminate subito i cubetti, versate la farina, la birra, un pizzico di sale. Amalgamate bene per creare una pastella abbastanza fluida. Incorporate velocemente l'aria e coprite la ciotola con un coperchio di metallo.
Sul fuoco ponete una padella antiaderente dal bordo alto e quando sarà calda versatevi abbondante olio per frittura. Portate l'olio ai limiti del punto di fumo, prendete il composto a cucchiaiate e versatelo nella padella. Quando le frittelle saranno dorate, scolatele e disponetele su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso. Servire subito, perché l'aria fritta va consumata in fretta.
Vino consigliato: Sangiovese superiore.

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2008-07-17

* Postumi

Nella sezione di Wikipedia dedicata ai sintomi che individuano i postumi di una sbornia troviamo: «Disidratazione, stanchezza, mal di testa, nausea, diarrea, debolezza, difficoltà di concentrazione, ansia, irritabilità, sensibilità alla luce e al rumore e difficoltà a dormire». Descrizione dettagliata, ma generica rispetto all’origine. Lo stesso effetto lo provocano un terzo dei discorsi parlamentari, le caramelle mou, e la maggior parte dei viaggiatori sui mezzi pubblici, i discorsi di un parente che pur avendovi incontrato due settimane prima vi ricorda che l’ultima volta che vi ha visto eravate alti poco più di quattro once. Con impetuosa precisione scientifica la fonte prosegue: «Non è chiaro se tali postumi abbiano effetti sulle capacità cognitive». Ma no! Mentre Baudelaire, Verlaine, Apollinaire, Henry Miller, Hemingway, Bukowski, Kerouac, Chandler e Scott Fitzgerald si sono affannati per tramandare impressioni personali e cause oggettivanti il ricorso alla sbornia (da cui il carattere consolatorio e terapeutico del postumo) le fonti ufficiali preferiscono il monito. In effetti, è nella parte dedicata ai rimedi che l’eloquenza scientifica si esprime in tutto il suo rigore: «Il metodo più efficace per evitare i sintomi dei postumi indotti dall'alcol è praticare l'astinenza o la moderazione». Perfetto. Equivale a dire che se non volete litigare con gli amici non dovete stringere rapporti di amicizia, o lmitatevi a stringerne uno solo, così al massimo litigate una volta. Riassumendo, il postumo è un processo mentale romantico, eroico, riflessivo, consolatorio, terapeutico, cognitivamente qualificato e selettivo rispetto alle intelligenze. Quando dopo una serata etilica vi avviate al lavoro, scavalcate un punkabestia, sentite un anziano lamentarsi del mondo o semplicemente sfogliate un quotidiano, non vi viene immediatamente voglia di ri-prendere a bere?

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Alle 20 luglio 2008 alle ore 22:58 , Anonymous Marty ha detto...

E' la prima volta che scrivi qualcosa che condivido appieno. Ma forse non vale.Sono veneta. Ti consiglio "Trattato sui postumi della sbornia. Le ore dell'inutile pentimento".di Bas Juan. Già la copertina è geniale. Rilancio per la sfida di sprizz.A settembre. Marty_colleganda ( e non correggermi la grammatica pontificando subito!Tiè!)

 

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2008-07-16

Ascoltiamoci pure i fatti degli altri

Non è che può abbassare un po' la voce? I fatti degli altri parte 1 from Emmaboshi on Vimeo.

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2008-07-15

Le scarpe buone

Che carino questo video del 2006 degli inglesi Good shoes. La musica, come dice Giulia, è un po' sempre la stessa pappa però con il video si mangia volentieri.

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2008-07-14

Da oggi solo kartoffelsalad

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2008-07-11

[Berlin now] Day 7 Fatti mettere una terrazza

Qui sopra aceti balsamici di Modena alla tedesca.
Ecco le famigerate terrazze. 2,5x3 m. Ferro grezzo all'esterno e parquet all'interno. A mio avviso la qualità della vita aumenta di molto.

Kreuzberg, turchi, tedeschi.

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2008-07-10

[Berlin now] Day 6 Art now!


3 mostre su 3 piani di Ricarda Roggan, Albrecht Schäfer e Richard Serra al Kunst Werke Institut.

Mostra del vincitore, Esko Männikkö, e dei segnalati, John Davies, Jacob Holdt, Fazal Sheikh, della Deutsche Börse Photography Prize 2008 e personale di Alec Soth al C/O - International forum for visual dialogues

Pittoresche espressioni di italiani.

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* Mosley

Mosley. L’estate non è una stagione vera. È piuttosto un processo di indagine, che negli anni ha perfezionato il proprio obiettivo nella ricerca di scandali e di mostri vecchi e nuovi. Fin qui tutto normale. Se la primavera è Eros l’estate è Thanatos. Infatti, se lo scandalo ha luogo prima dell’estate, puntualmente riaffiora non più tardi di luglio, attraverso il diabolico strumento dell’informazione. Prendiamo Mosley. Io manco sapevo chi fosse prima che me lo suggerissero i giornali, la televisione e You Tube. In effetti, se è vero che si occupa di sport, per me potrebbe essere un abitante di Urano… Ma insomma! Un celebre signore attempato si diverte a sculacciare prostitute consenzienti in divisa nazista. Cosa ci suscita questo sgomento? L’orgia? L’orgia in divisa? L’orgia con quella divisa in particolare? Suvvia! Come ricorda Wittgenstein, non si può seguire una regola da soli. L’orgia sarà anche scabrosa, ma se condivisa resta un gioco linguistico tra partner adulti e liberi. E Mosley? Vestito da puffo, da educanda o da Mao Tse Tung avrebbe destato lo stesso orrore? Sono domande dalla risposta scontata, ma che nascondono un ulteriore interrogativo inquietante. Date le premesse, che cosa indosserò a carnevale?

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2008-07-09

[Berlin now] Day 5 Graffiti


I graffiti ormai si fanno con rullo e secchio. E sui tetti.

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2008-07-08

[Berlin now] Day 4 Nightlife


Uno splendido gioiellino di zuccheri in Kastanien Allee.

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2008-07-07

[Berlin now] Day 3 Lo zoo di Berlino


Dopo il «big culture shock» iniziale un piccolo sollievo, se così si può dire.

Ci sono zone di Berlino veramente brutte e soprattutto allo zoo gli animali si annoiano a morte.
Ancora tanta birra, crauti e würstel. Da oggi abbiamo anche il dentifricio.

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2008-07-06

[Berlin now] Day 2 L'impatto

[Sopra, cupcake di Cupcakes Berlin]
Oggi è avvenuto l'impatto con i berlinesi. Che botta!
I ragazzi qui ci sanno fare. Tranne che forse l'abbigliamento, ma non si può generalizzare.
Hanno tutti citybike meravigliose con le quali sfrecciano ordinatamente lungo le piste ciclabili e se vogliono se le portano agilmente in metropolitana o in tram. 
Bambini ovunque (forse perchè era domenica), nessun frignone col gelato sciolto in mano, molto divertiti con le loro micro biciclette senza pedali.
Una birra piccola può costare 2 euro, come dovrebbe, e se chiedi un bicchiere d'acqua ti offrono l'opzione rubinetto, molto bene accetta. 
Questi ragazzi (sono tutti ragazzi! I matusa dove sono?) fanno arrabbiare.
Perché non mi vendete solo bottiglie di plastica e a prezzi esorbitanti? Perché non parcheggiate la macchina sul marciapiede? Perché non sembrate scocciati e scontrosi? Perché sapere l'inglese così bene?

[Qui sopra il concerto gratuito della Lietze Symphonieorchester davanti al Bode Museum]

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2008-07-05

[Berlin now] Day 1 Mestre

Prendere l'autobus a Mestre per l'aeroporto Marco Polo di Venezia, può ricordare il Cairo.

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Alle 6 luglio 2008 alle ore 10:03 , Anonymous Anonymous ha detto...

Corsi e ricorsi... Mi ricorda che prendendo l'aereo per l'Argentina spesso si ha l'impressione di essere in Veneto...

P(A)iro

 

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2008-07-04

Sai ridere senza sorridere?


Come le Fruit Joy senza masticarle. In questo american neighborhood si svolta la domenica con un gran bel gioco.

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2008-07-02

* Divisa

Divisa. Tutto parte da una proposta di legge avanzata da una giovane parlamentare, che sostiene la necessità di tornare alle divise nelle scuole, per ragioni di decoro e di uguaglianza fra gli studenti. Il Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini fa sua la proposta. La notizia è di oggi. E - manco a dirlo - sarà una di quelle che connoteranno il dibattito tra i fronti degli idioti contrapposti. Mentre penso alla colossale assurdità del discorso livellante, che secondo i più tradizionalisti e nostalgici servirebbe a proteggere dallo stigma sociale gli scolari meno abbienti, mi torna alla mente Cesare Scurati, che asserisce l'inutilità del provvedimento. Al più ci saranno studenti con la divisa firmata. Il senso infinito della distinzione. Gli emancipati sosterranno invece che si tratta di un attacco mortale alla libertà personale, un tema caro agli antagonisti del clerico-fascismo. Non ci siamo. Basta assistere all'uscita degli studenti dalle scuole secondarie per notare il trionfo del cattivo gusto. Ora, il punto è che imporre la divisa nella scuola, chè è in sé un atto istituzionale di appartenenza a una comunità, non è qualificabile ideologicamente. Ma se il messaggio cui siamo sottoposti quotidianamente va nella direzione di uno spiccato individualismo di mercato, come è possibile pensare di re-introdurre la divisa senza alimentare l'impopolarità di cui la scuola già gode? Non è prima più urgente ipotizzare un patto scuola-famiglia su comuni regole condivise? Perchè è così che funziona negli USA. Ed infatti, è laggiù che la divisa è indossata con orgoglio, come membri di un college. E, già che ci siamo, fa meglio alla vista il perizoma in evidenza di una compagna ammiccante, o una professoressa sciatta che si trascina per le scale in pile? Regole condivise, Prof. Dov'è la tua divisa? Chi sei tu per fare orrore?

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Alle 3 luglio 2008 alle ore 17:08 , Anonymous Anonymous ha detto...

Quando frequentai l'asilo e le elementari i grembiulini li indossavamo tutti e la cosa non ci ha procato traumi. Al tempo stesso il fatto di avere un grembiulino uguale a quello degli altri non mi ha mai permesso di ottenere gli stessi giocattoli, praticare gli stessi sport o andare in vacanza negli stessi luoghi che erano appannaggio di chi proveniva da famiglie ben più abbienti della mia.
Morale? Che la Gelmini faccia quel diavolo che le pare (grembiulini o non grembiulini le condizioni concrete degli studenti non cambieranno di molto) ma per favore risparmiateci l'ennesimo dibattito fondato sull'aria fritta.
Se proprio dobbiam parlare di scuola torniamo alla finanziaria di Tremonti con cui saranno licenziati 100.000 insegnanti (tra l'altro i più giovani e attivi) e al tempo stesso saranno aumentati i finanziamenti alle scuole private; con questi provvedimenti il divario, fra i figli di chi può e quelli di chi non può, crescerà inesorabilmente, con o senza grembiulino.

P(A)iro

 

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Rémi Gaillard

Da oggi ho un idolo in più. Rémi Gaillard.

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2008-07-01

Un parcheggio in aperta campagna

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