2008-03-31

{Non ho l'età}

I commenti scatenati da Lord Brummel con il suo cosiddetto intervento Aipod (con annesso ragazzino) mi spinge a fare dei commenti di carattere generale. Non credo che il Brummel abbia bisogno di essere difeso perché può benissimo farlo da solo. È interessante notare che, al di là della positività o negatività dei commenti ricevuti (e quasi sicuramente da lettori che potrebbero essere miei figli) è la natura formale degli stessi a provocare il mio dissenso.

Innanzitutto mi sembra emblematico che critica o plaude resti nell’anonimato. Lo so, è un vecchio problema questo, ma per questioni di eleganza mentale qualsiasi critica o lode anonima per me perde di significato e di forza. Anonimo e cioè senza nome, senza identità. Dopo i non luoghi si fanno vivi i loro abitanti: le non persone.

Inoltre, poiché sono più interessato al linguaggio che allo sberleffo di questi anonimi non esseri, noto che la loro giovane età li porta ad usare termini e deformazioni di termini ripescati dal politichese degli anni ’60 e ’70 (io c’ero): matusa e borghese. Interessante anche la deformazione “mischia”. Intrigante la reificazione “minerve”.

In ogni caso anche dall’immondizia si ricava energia e la certezza che i lettori dello stimatissimo Lord siano tutti proletari, antiborghesi e colorati (come gli indiani metropolitani del ’77) renderà più tranquilli i miei sonni di vecchio.

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Alle 31 marzo 2008 alle ore 18:14 , Anonymous Anonymous ha detto...

chiedo SCUSA a caratteri maiuscoli se ho commentato il post di luca con un innocente (nelle intenzioni) e simpatico (sempre nelle intenzioni)"mischia che matusa!". non volevo rispolverare il '77 il '68 il'48 o le guerre puniche, per l'amor di dio! natalia ginzburg al limite, ma solo nel senso di lessico famigliare: con lele abbiamo l'abitudine di usare tra di noi espressioni come mischia o Minsk volendo significare minchia! esclamazione di stupore e anche amazon o amazing per il romanesco ammazza! tutto qua, non si fa male a nessuno e ci facciamo delle risate belle grasse. diventare per questo da pacioso quasitrentenne a nonluogo ce ne passa. Minsk! se ce ne passa. per quel che riguarda lordluca posso dire che lo conosco superficialmente ma mi sta molto simpatico e così volevo dirgli in maniera simpatica che non vedevo le cose nella sua stessa ottica però senza inalberarmi da nessuna parte: ho usato una parola giocosa e un'espressione ironica. e se non è stata capita pazienza (anche se lele e luca secondo me l'han capita) Non pensavo certo che tutto venisse preso così sul serio, madonnina mia, non prendiamoci così tanto sul serio sennò come diceva mio nonno (a proposito di espressioni colorite) si rischia di pestare una quaglia, che grossomodo vuol dire fare un passo falso. A prendersi troppo sul serio, specie nella futilità estrema di un commento a un commento, si rischia di concentrarsi troppo sulle pagliuzze o sugli indici che puntano in alto e non è mai bello. Riguardo l'anonimato ok ok sarà anche una vecchia storia ma un account google ex novo sinceramente non me lo creo per scrivere 3 parole tre sul sito di un amico, non me lo sono creato neanche per tutta questa pappardella, figurati te... ma mica per nascondermi, lo so che non venite a spezzarmi i pollici, ci mancherebbe, è solo sana pigrizia informatica. Io sono Leonardo, Leo, quello di dozza, coi capelli ricci... Spero con questo di poter ritornare ad essere una persona e di aver mostrato che le mie intezioni erano positive. Ovviamente mischia che matusa(lemme) adesso te lo becchi te. ciao a tutte e a tutti

 
Alle 31 marzo 2008 alle ore 18:33 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

caro leo, non sai quello che hai fatto. ti consiglio di acquistare dei guanti di ghisa perchè adesso ti mando una squadra di (miei amici) RAGAZZINI con tanto di Aipod che ti spezzzeranno pollici e alluci. comunque non sono uno che si prende sul serio (chiedi conferma a Boscio). io ne facevo soprattutto una questione linguistica . per quanto riguarda invece le non persone è una vecchissima questione che da anni cerco di stigmatizzare per miei motivi letterari. in ogni caso, il fatto che i commenti ai post siano spesso (e non solo qui) anonimi non mi piace. è veramente un fatto di eleganza mentale. io vengo accusato di essere pigerrimo, ed è vero, tranne che mentalmente. la pigrizia anche mentale non è un peccato. è u peccato quando sconfina nell'accidia mentale. e non mi riferisco a questo blog, ma al mio luogo di lavoro, alla via Emilia che ho sotto casa, all'ipercoop e così via. comunque non volevo offenderti e tichiedo scusa nè offendere gli altri anonimi. volevo solo scatenare un pò di polemica e sopratutto attendo un commento dell'ormai imprescindibile Lord Brummel (che non conosco di persona) cordialmente pasquale
p.s.: bellissimo il "pestare una quaglia"!

 
Alle 31 marzo 2008 alle ore 19:07 , Anonymous Anonymous ha detto...

grande! lo sapevo che non potevi avercela con me! ciao, leo

 

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2008-03-29

10 e lode per Pietro Baruzzi


Eccolo Pietro, il fratello più fresco della ormai tarda Agnese
Giovanissimo videomaker fresco di laurea all'Accademia di Urbino. I suoi lavori sono bellissimi, il suo blog da tenere d'occhio e il suo Abbecedario del gesto all'italiana imperdibile.
Bravo Pietro!

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2008-03-28

La torta luna park

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Alle 28 marzo 2008 alle ore 16:55 , Anonymous Miss Kendall ha detto...

Fantastica. Doveva essere anche molto buona. Avranno mangiato pure il fiocco, quegli approfiterol là dietro.

 

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Accademia filarmonica di Bologna, DVD

Ho curato tramite ADA il progetto grafico del DVD sull'Accademia filarmonica di Bologna. Qui sopra la copertina e sotto la label. Ancora più sotto una schermata del video.




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2008-03-26

Emmaboshi e Pasquale "Retrogusto" su Posi+tive magazine


Ecco pubblicato sul nuovo sito di Posi+tive magazine il progetto Umanità | Urbanità con le mie foto e con un mitico testo del nostro Pasquale "Retrogusto" Pignalosa.


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* Ai-pod-nano

Ai-pod-nano. Ossia il trionfo del debosciato. Tranquilli, non ho niente contro chi di voi predilige chiudersi nell’ascolto in cuffia, piuttosto che ascoltare (o limitarsi a sentire) le voci della gente, i rumori, il silenzio. A volte è pure meglio! Avete presente le anziane in fila dal medico della mutua? Ecco. Ma a tutto c’è un limite, anche di contesto. Un esempio. Stamane, andavo al lavoro e incrociavo un sedicenne del tipo brufoloso-cavallobasso-sguardoinsofferente. Costui, conducendo la bicicletta senza mani, provvedeva metodico a lussarsi la mandibola nel superbo atto di sbadigliare, e – Mon Dieu – a ritmare a collo teso il ritmo del pezzo che teneva in cuffia. Penserete che per me non abbia diritto di solcare la strada per un fattore estetico? Anche. Tuttavia, dopo aver sottolineato con un colpo di clacson la pericolosità della situazione (morto di sonno, senza mani e in cuffia, l’attenzione cala, presumo…) il debosciato interpreta il segnale (e ce la fa ancora, questo è singolare!) come un atto di rimprovero, o come un deliberato attacco al suo libero arbitrio. Naturalmente, incapace di riflettere in questi termini, grugnisce versi irriproducibili al mio indirizzo, e non contento si avventura in un rituale totemico di gesticolazioni inconsulte. Non ho parole. Anzi, si. Mi fai schifo, o tu bamboccio della strada! Ai-pod-nano o sub-umano?

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Alle 26 marzo 2008 alle ore 14:07 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

è evidente che le gesticolazioni inconsulte non erano altro che la danza tektronic di cui si era già parlato qui (http://emmaboshi.blogspot.com/2007/12/dance-culture-tektronic.html) e i grugniti versi del testo del pezzo.

 
Alle 28 marzo 2008 alle ore 13:30 , Anonymous Anonymous ha detto...

lord brummeli tuoi virtuosismi sono straordinari mi piace vedere la normalita' attraverso il tuo sguardo attento e feroce resto in attesa

 
Alle 28 marzo 2008 alle ore 17:06 , Anonymous Anonymous ha detto...

mischia che matusa!

 
Alle 29 marzo 2008 alle ore 18:12 , Anonymous Anonymous ha detto...

Caro lord
naturalmente confermi le argentee voci che già aleggivano sulla tua figura e ti riveli come un reazionario pre bismarkiano. Non sto a disquisire tanto sulla questione Ipod o sullo stordimento adolescenziale, quanto sulla tua condizione di grigio borghese che inquadra la vita dall'unico punto di vista che gli è concesso.
Ma non ti ricordi di quando anche tu volteggiavi tra incertezze giovanili e slanci ormonali?
Dove è finita quella sete di vita e voglia di cose semplici, come un panino colla mortadella e una canzone di Vasco? Quella voglia, la voglia di vivere, quella voglia che c'era allora chissà dov'è...

Sono sempre le stesse parole... assiomi... minerve...

 

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2008-03-24

The 2007 World's Best-Designed Newspapers


SND29: The 2007 World's Best-Designed Newspapers from Society for News Design on Vimeo.

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2008-03-22

Nel frattempo al negozio di cornici

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Com'è avere a che fare con un posto così?

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2008-03-21

«Ti chiederai»

Caro Emma,
ti chiederai dove sono stata, e ancora aspetti di conoscere il perché vero di tutte le tue ultime foto, tutte lì in attesa di essere svelate, una per una. Sei assetato di COMPLOTTO e di SISTEMA, come al solito, lo so caro Emma, e cercherò di non deluderti anche questa volta, ma prima devo spiegarti dove sono stata.
Ho visitato Filo, Filetto, PassoGatto, Spazzate Sassatelli, Alfonsine, Conselice e Consalvo, e ancora Sasso Morelli e poi Oriolo dei Fichi, e Sesto Imolese e alla fine di questo mio peregrinare, caro Emma, non sai quanti complotti ho trovato in questi sparuti centri urbani. Così tanti che ricomincerò proprio da qui, probabilmente da Conselice e Consalvo che non sono due fratelli sfigati romagnoli ma forse anche sì...
Per questo caro Emma, per svelare le parentele e le identità dei nativi attorno a San Patrizio, forse ti ho trascurato, ma ti assicuro Emma, ne valeva la pena.
Buona Pasqua

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Alle 25 marzo 2008 alle ore 21:10 , Anonymous Godo Russi Ravenna ha detto...

Ma non sei stata a Godo?

 

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Portishead: Machine gun

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2008-03-18

Conta quanti passaggi fanno i bianchi. E occhio ai ciclisti.

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Alle 20 marzo 2008 alle ore 18:51 , Anonymous Carla Leni ha detto...

io ne avevo contati 14....e nient'altro...
per fortuna che la ciclista sono sempre io!

 

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2008-03-17

* Problema

Problema. Ho sempre odiato la matematica. Non so dire se la ragione fosse da ricercare nelle mie inclinazioni. Credo piuttosto fosse un problema emotivo e (azzarderei!) ecologico, d’ambiente. Sta di fatto che ogni mattina, alle 11.15, la maestra, puntuale come un boia nella Londra di Poe e di Lovecraft, tuonava: Bambini, mettete (mò) via il quaderno a righe, e tirate fuori quello a quadretti! Personalmente, subivo un tracollo di nervi. Ogni volta come la prima volta. Matematico, appunto. Poi, un giorno, il fatidico problema. Il solito Pierino, la solita mamma che gli chiede di andare a comprare dieci mele (da qui la valenze pedagogica del problema aritmetico, non poteva andarci lei, se tanto rimane a casa? Cos’è, mi mette alla prova?), i soliti soldi contati (la mamma dei problemi ha sempre il braccino corto), il solito imprevisto. Tornando a casa, a Pierino cade una mela, un’altra si ammacca, e un’altra la mangia. Quante mele consegnerà alla mamma?

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Alle 21 marzo 2008 alle ore 14:43 , Anonymous MAG ha detto...

La questione è semplicissima!Tutto dipende da dove è nato Pierino. Perché se Pierino è un bambino di campagna allora sostituisce la mela persa e quella ammaccata con altre due mele buone che ruba da un albero. A Conselice per esempio, come tu e io sappiamo, ci sono tanti alberi da frutto attorno alle scuole elementari. Quindi in questo caso la risposta è 10, cara maestra, tiè. Se Pierino invece è di Bologna allora è un casino. Direi che potrebbe rientrare nel negozio, ma probabilmente non ha più soldi. Magari in via Zamboni trova due mele marce vicino a una cacca dura di pit bull, però perché escludere l'ipotesi che a metà di via Petroni Pierino possa venire derubato di tutte le mele rimanenti da un punkabbestia con laurea triennale al Dams cinema? Come vedi la faccenda si complica, Lord Brummel, però devo confessarti: anch'io andavo meglio in italiano.
Buona Pasqua
Mag

 

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* Soluzione

Soluzione. Beh, rispose il vostro, mi pare evidente. Con dieci mele. Eh si, perché se la mamma ne ha chieste dieci, a meno di non voler pigliare un cazziatone, dovrete tornare con dieci mele. Non ci sono storie. Quindi, la soluzione fu la seguente. Pierino si ferma dal suo amico – poniamo Mario – si fa prestare i soldi per comprare le tre mele residue, torna dal fruttivendolo e consegna alla mamma dieci mele. Dieci, non sette. Le ricorda anche, che per evitare spiacevoli contrattempi, la prossima volta dovrebbe stare un po’ più larga con i soldi! La maestra mi valutò con bene meno (B-), che nella scala dei giudizi cui sottoporre la fragile sensibilità di un bambino, equivaleva ad un avviso di garanzia per aggiotaggio. Ma quel giorno capii che un asino in matematica, può anche rivelare attitudini economiche degne di un Premio Nobel. Compresi anche che la vita è fatta di strategie, e che se c’è un problema bisogna risolverlo, in un modo o nell’altro. Infine, mi resi conto che le inclinazioni contano, eccome. Io ero e sarò sempre un godereccio, non sono fatto per le sottrazioni. Tempo qualche mese, la maestra andò in pensione. Spero che ovunque sia, non abbia cominciato a bere. Ma se anche lo avesse fatto, come biasimarla?

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Nuovo sito Pantofola d'Oro


Online il nuovo sito di Pantofola d'Oro totalmente riprogettato da ADA ed in particolare da me e Fabio Boni per il look e da Daniele Mantovani per l'Html.

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Tropical line


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Una serata a Fabbrica, frazione di Imola


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Mentre si faceva lom a merz

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Qui c'era il mio barbiere di fiducia, style maker

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2008-03-15

Coltiva gli interstizi


L'immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto
Rebéllion jardinière
Guerrilla gardening

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2008-03-13

{Impiegati}

In un ufficio qualsiasi:

a: “Che brutta cera che hai, Maicol!”

b: “Sono ore che mi arrovello con queste fatture e mi sta scoppiando la testa!!!”

a: “Nonostante tutto, Maicol, riesci sempre a parlare in modo colorito…”

Preceduti da un piccolo boato, alcuni frammenti di pelle provenienti dalla faccia di Maicol si conficcarono nei capelli di Samantha. Tutto il resto imbrattò la parete di fondo della stanza.

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{Studenti}

In una casa qualsiasi:

Mamma: “Che brutta cera che hai, Gennifer!”

G. (togliendosi un auricolare dell’Aipod dall’orecchio destro): 

“Eh?”

Mamma: “Ho detto che hai una brutta cera… Non stai bene?”

G.: “Sto studiando da dieci minuti e mi sta scoppiando la testa!!!”

Mamma: “Hai sempre voglia di scherzare, beata gioventù! Ti ho portato la merenda…”

Preceduti da un piccolo boato, alcuni frammenti di pelle provenienti dalla faccia di Gennifer si conficcarono nella merenda. Tutto il resto imbrattò il soffitto della stanza. La Mamma udì la musica che proveniva dall’Aipod imbrattato di sangue e latte. Si commosse e pianse. Era la sua canzone preferita.

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Intermezzo

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* Oblio

Oblio. Eccoci al punto. L’oblio come approdo della conoscenza. Non saprei dire se dimenticare è il risultato dell’apprendere. Mi sembrerebbe controproducente, in particolare nel frangente storico in cui l’enfasi sulla memoria è così pronunciata. Indubbiamente, invece, mi pare giusto sostenere l’idea, suggerita in questo blog dall’amico Pasquale “Retrogusto” Pignalosa, della rivalutazione dell’oblio come strategia del comunicare, piuttosto che scopo del conoscere. E come terapia del convivere, aggiungerei. Ma ci pensate? Tutti vogliono essere riconosciuti nel proprio contesto, riusciti, celebrati, blasonati. Questo vale anche per il sottoscritto, che dato il nome e il titolo della rubrica, tradisce un certo narcisismo. Eppure, questo produce competizione, invidia, e soprattutto il fare per il gusto di fare, il partecipare a salotti, il farsi conoscere, il farsi vedere. È un mal comune, quindi bisogna farlo. Eppure, Qualcuno, con la Q maiuscola, lo ha ricordato spesso, che l’importante – in certe situazioni – è sparire. Ve lo ricordate Carmelo Bene?

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Alle 13 marzo 2008 alle ore 16:12 , Anonymous 20nd ha detto...

La profonda bolognesita' della bolognesita' dei tortellai! Certo che lo ricordo! Bel blog!

 
Alle 13 marzo 2008 alle ore 18:15 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

Caro Lord Brummel,
ci stiamo avventurando in un campo insidioso e irto di pericoli (intellettuali) e questo mi attizza moltissimo.
Mi piace precisare che l'Oblio, tecnicamente impossibile da conquistare pienamente, è per me una pratica quotidiana che esercito sapendo bene che fallirò. E quindi fallirà con essa la conoscenza, che tanto mi gratifica. D'altronde Carmelo Bene (R.I.P.) è andato in televisione forse per praticare l'oblìo di sé. Fallendo.
Cordialità
Pasquale Retrogusto Pignalosa

 

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2008-03-12

* Forma

Forma. Nella vita è questione di forma. Non c’è moralismo in questa frase, né la nostalgia per l’epoca dei contenuti. Siamo entrati in un mondo post-alfabetico, come direbbe McLuhan? Non credo. Il fatto che usiamo le nuove tecnologie per tornare alla scrittura è la prova che nemmeno il nostro genio canadese aveva fatto i conti col futuro. E se la forma supera il contenuto tradizionalmente scritto, lo fa forse per introdurre un nuovo concetto di sostanza. Troppo filosofico? Beh, vedetela così. Una ventina d’anni fa, nel 1985, fu proiettato nelle sale un film che si intitolava “Sotto il vestito niente”. Non andò benissimo, la gente non era pronta a fare a meno della sostanza, anche perché la sostanza in questione era Renée Simonsen. Ora, la necessità che si materializzava all’orizzonte era quella di giustificare il primato dei mezzi sui fini. L’importante è partecipare, e uno. Imparare ad imparare, e due. Sapere, saper fare e saper essere, e tre. Ammettiamolo, è un delirio. Ma non è necessariamente falso. Sarei credibile affermando questi concetti a viso aperto, con uno schizzo di dentifricio sulla faccia?

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Alle 12 marzo 2008 alle ore 11:14 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

Pesissimo, il problema è che sei credibilissimo. Per questo non ci ho capito un tubero.

 
Alle 12 marzo 2008 alle ore 13:23 , Anonymous Miss Kendall ha detto...

Direi piuttosto che la gente non era pronta per un thriller firmato Carlo Vanzina! Lo stesso che qualche anno prima aveva diretto "Vacanze di Natale" e qualche anno dopo dirigerà "Piccolo grande amore", tanto per citare i più significativi, presenta un noir ambientato nel torbido mondo della moda milanese. Per niente credibile lui! Che la gente non fosse pronta a riconoscere che dietro un mondo glitterato, dei bei vestiti, dei bei corpi, poca o nessuna sostanza è una considerazione a posteriori, troppo alta per il film e peraltro ora inflazionata.
Quanto me piace de commentà il lord!

 
Alle 12 marzo 2008 alle ore 20:06 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

esimio collega,
La ringrazio per aver introdotto questi argomenti che esulano dalla routine della nostra vita televisiva.
Sono convinto che le nuove tecnologie non siano riuscite ad eliminare l'enigmaticità e l'enigma della pagina bianca. Il vestito, se non contiene la persona, può essere comunque indossato da un manichino e così le cose non cambiano (de chirico la pensava così'?).
Alla trilogia del comportamento che Lei suggerisce e che approvo in pieno aggiungerei solo quello che è, per me, il fine ultimo della conoscenza: l'oblìo.
Con grande stima
Pasquale "Retrogusto" Pignalosa

 
Alle 15 marzo 2008 alle ore 17:27 , Anonymous p.s. ha detto...

non credo che le nuove tecnologie cercano di sostituire la scrittura tradizionale. forse la forma "post-alfabetica" è più una forma ultra-alfabetica che evolve la parola (suono) in una scrittura immediata evitando qualsiasi sentimento peccatrice dell'oblio dovuto al gesto automatico del cancelletto.

...e l'oblio diventò il "Canc"!

 

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2008-03-11

Natura morta con frittata, sedani, riso e bicchiere

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2008-03-09

{Gastro-otorino}

Segnalo con affetto e gratitudine, in qualità di collezionista di refusi, alla pag. 654 della Guida alle osterie d'Italia edito da *** (autocensura) questa bellissima indicazione:
"Osteria di nuova fonazione".
Vorrei averla scritta io!

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Io, dandy

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2008-03-07

L'autostazione di Bologna, ora


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L'opera quasi omnia di Gianni de Luca


Splendida mostra al Museo Civico di Bologna.
Qui c'è roba che va oltre il fumetto.

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Imperdibile rasapelucchi

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Operai, anni fa

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2008-03-06

Colombiamo

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2008-03-05

[the cook II]

Me lo avevano detto che il povero reietto, dopo aver troppo parlato di città e panpepato dal lavoro è licenziato! BoshiPrecario, AssumiBoshi. Ottime referenze in campo culinario, critico sensibile e amico di amici di amici. PortaBoshi, PartyBoshi. CuocoBoshi. Sabato CucinaBoshi!

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Ragazza cerca un lavoro fiso


Quel che più mi ha impressionato di questo annuncio, oltre alla splendida calligrafia e al rigoroso layout, è l'amara disponibilità a svolgere qualsiasi lavoro, purché fiso.
A4, la carta una uso mano bianca, incollata con quattro semplici pezzi di nastro adesivo trasparente, perfettamente disposti a 45° alla stessa distanza dall'angolo.

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* Salvia

Salvia. Nella cucina contemporanea si è oramai affermata la deriva abilitante (di rado) o castrante (sovente) delle tradizionali capacità culinarie di una Nazione. Le spezie e gli aromi. Un riso in bianco? Spolverata di curry. E muovendo dalle proprie origini ospedaliere, il piatto comincia a tradire un fascino esotico, suggestioni indocinesi e note di sitar. Boh, sarà l’effetto Cannamela, ma un banale pesce bollito diviene cosmopolita con la semplice aggiunta di wasabi. Proprio quella specie di pongo verde che sa di detersivo. Ma i giapponesi lo mettono sul sashimi o sui maki di tonno. C’è sempre un cialtrone che lo ricorda a sproposito, corredando la preziosa informazione con aria blasé, artificiosamente distratta. Allora mi chiedo: sono proprio le gustose essenze della terra a trasformare gli alimenti in parvenu? E in questa scalata di vacua formalità, che ruolo ha la salvia, reietta fra le spezie, con la sua rassicurante fragranza di pipì?

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Alle 5 marzo 2008 alle ore 14:27 , Anonymous Miss Kendall ha detto...

Ma che stai a scherzà!? 'A porchetta, co a salvia, 'a morte sua.
Ops sorry
Non essere stolto. Il maiale costellato di erbe aromatiche, quali salvia e rosmarino nonchè finocchio selvatico, consacra un'apoteosi di squisitezza.

 
Alle 6 marzo 2008 alle ore 23:31 , Anonymous Eileen Gray ha detto...

Ma è Brunella?!

 

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[The Cook]

Anche lui a volte nella notte, colto dal fremito della conoscenza, s'interroga sulle sue infinite banche dati. FilisofoBoshi, semplice e complesso, quando parla con i potenti, con i sapienti è sicuro ed onesto, PerfettoBoshi; poi con i più inetti, con quelli scemetti, con chi neppure sa cosa sia il de Mauro, inaspettatamente, si fa timido e prudente, DelicatoBoshi. ScommessaBoshi: se il tuo amico virtuale L. riuscirà a decodificare il messaggio, avrai una risposta molto più banale della domanda: DelusoBoshi. Allora mi permetto (con un sorrisetto di chi sapeva e non ti ha detto cosa significa teutonico...no, labronico) che cluster è un concetto, espresso e assai ben detto da un urbanista e architetto. CuriosoBoshi, sempre corretto, ti farò avere un libretto, se incontro uno dei tuoi molti personaggi. ClusterBoshi, per te nulla è troppo stretto!

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2008-03-04

Machine Molle for Justice



Stilosissimo video creato da Machine Molle per i francesi Justice.

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2008-03-03

Comitato di redazione

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Che meraviglia Bologna dall'alto

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Ancora pizzeria

Qui la pizza fa schifo e il conto è salato.

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2008-03-01

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