2008-10-28

Il Posto


Tutti invitati all'apertura!
Venerdì 31 ottobre all'aperitivo.
Bologna via Massarenti 37.

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I pesci sono finiti, basta pesce

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2008-10-27

Aspettando il treno per Babylon

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2008-10-26

Domenica

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2008-10-25

Nau 3

Maicol: Braian, tu che faresti se trovi due extras che ti stanno rubando la macchina?
Braian: Due che?
M.: Due extras, due extracomunitari... che so, due marocchini o due rumeni o due albanesi...
B.: Perché dovrebbero rubarmi la macchina?
M.: Perché lo sai come sono fatti quelli... sono ladri per natura... sono come i tossici, non possono fare a meno di rubare qualcosa...
B.: Sei sicuro?
M.: Certo che sono sicuro... Allora che faresti?
B.: Li riempirei di botte...
M.: Ma quelli sono in due, e uno c'ha pure il coltello...
B.: Allora chiamo la polizia col cellulare...
M.: Bravo, che mentre quelli arrivano ti hanno già fottuto la macchina...
B.: Allora gli sparo...
M.: Bravo coglione, e con che cosa gli spari?
B.: Col cazzo, gli sparo col cazzo...
M.: Sei proprio un perdente, Braian... e sei pure rimasto a piedi! (ridacchia)
B.: Maicol...
M.: Che c'è?
B.: Vaffanculo...
M.: Vacci te, scemo...

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Auguri Brummell


Qualche giorno fa il nostro Brummell.

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Alle 25 ottobre 2008 alle ore 12:36 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

caro LB se era il tuo compleanno ti faccio tanti auguri
complimenti per la sbronza che manifesti in viso

 
Alle 27 ottobre 2008 alle ore 12:34 , Anonymous carla ha detto...

ehiii io non c'ero, voglio sapere tutto!! quando ci vediamo?
carla

 

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2008-10-24

Aspettare la propria faccia

Porca miseria Emma, mica lo sapevo che c'eri anche tu in quel posto? Se no ti avrei pregato di farmi un po' di compagnia....Sono stata ad aspettare su quelle orribili sedie di plastica tutto il pomeriggio. Ho letto anche delle riviste di nuova concezione, non ricordo nemmeno i titoli, ma parlavano di calze smagliate, mariti che tradiscono, donne che mentono. Roba esclusiva insomma. Del resto non sapevo più come impiegare il tempo. Aspettavo, aspettavo e niente. Devo aver passato così almeno tre ore, giuro, nemmeno un minuto di meno. Allo scattare della terza ora un dottore, anzi, a guardarlo bene, sembrava un dottorino, insomma questo dottorino ha fatto capolino da una di quelle porte di truciolato facendomi segno di raggiungerlo, ma senza entrare. Io l'ho guardato, ho sorriso e gli ho fatto notare che avevo aspettato tre ore!Lui non si è nemmeno scusato, quel mascalzone. Mi ha consegnato la mia faccia di riserva ancora tutta imballata ed è sparito di nuovo dietro quella porta.
Devo confessarti una cosa Emma....Anche se quello là, il dottorino, dice che la faccia di riserva è indispensabile, utilissima in tutti quei casi in cui perdi la tua, a guardarla bene questa faccia qua, secondo me, nemmeno mi somiglia.
Devono avermi dato l'indirizzo sbagliato, anzi quello lì, secondo me, non è nemmeno un vero dottore. E'troppo giovane!
Ma allora, caro Emma, dove se la vanno a fare la faccia di riserva così fatta bene tutti quelli là, i Cuffaro, i Mastella, i Lapo, le Carfagna?

Saluti,

Mag

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Aspettare il proprio turno



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2008-10-23

Hanson brothers @ Locomotiv


Che botta, ragazzi. Questa gente c'ha anche n'età!

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Alle 23 ottobre 2008 alle ore 16:39 , Anonymous FZ ha detto...

Hanno proprio spaccato!
Anche le mie orecchie che stamani ronzavano!

A supporter of brothers Rob and John Wright


BRUNO!

 

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Bella aggregato


Benvenuto aggregato.

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2008-10-22

* Banche

Banche. Il problema delle banche, e più in generale del loro contenuto - ossia il denaro - è intimamente collegato alla fiducia, al rapporto debito-credito, e dunque alla potenziale debolezza del creditore nei confronti del debitore, che dovrebbe poter garantire la solvibilità dei propri debiti. Ma questo si sa, lo si sa da Georg Simmel in avanti, e forse anche da prima. Da John Locke, per esempio. Quindi il denaro, e le banche, dovrebbero essere rispettivamente catalizzatori e custodi della fiducia e del legame sociale. Non quindi beni in se stessi. Questo, con la minaccia della recessione, è un po' più duro da accettare, per la gente normale. Non per mio nonno. 

Venerdì scorso, mi recavo in banca per un bonifico da versare. Sulla strada, mi sono fermato a salutarlo. Era in giardino che potava una magnolia, agitando al vento una chioma degna di Johnny Rotten e maledicendo il governo colpevole (a suo dire) della crisi finanziaria. Ho cercato di spiegargli che la crisi viene da lontano, dai subprime americani. Mi ha chiesto se è una nuova parola, che non significa nulla. Ho risposto si, e gli ho spiegato che stavo andando in banca a versare soldi veri su un altrui conto. Si è illuminato. "Banca? Che banca? Mica quella dove fa la cassiera la Paola? La Paola va matta per me, dille che sei mio nipote!" Gli ho fatto notare che se anche lo avessi fatto, non avrei avuto uno sconto. Ma nel frattempo aveva ripreso a sforbiciare la magnolia. Giunto in banca ho visto un cassiere sui 20-25, barbuto e dinoccolato. Gli ho detto: "Lei deve essere Paola!" E lui: "No, Pierfrancesco!". Io: "Non cambiare discorso, Paola! Mio nonno è un uomo sposato. Smettila dunque di insidiarne la virtù! Fammi questo bonifico, piuttosto!" Come si può vedere, è pura follia. Non la mia, ma quella di mio nonno nel nutrire - allo stato attuale - non dico fiducia, ma puro piacere nell'andare in banca. 

Che ci troverà, poi, in quella donna barbuta?

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Alle 24 ottobre 2008 alle ore 19:40 , Anonymous MAG ha detto...

La prossima volta di consiglio l'ufficio postale di Imola. Prova ad immaginare 12 donne di diverse età che si odiano condividere lo stesso claustrofobico spazio per 8 ore al giorno di fronte a 300 clienti spazientiti.
Bacio

 
Alle 3 novembre 2008 alle ore 16:23 , Anonymous Anonymous ha detto...

Caro Lord
pur nutrendo una totale sfiducia nelle banche - ho in programma l'acquisto di un materasso nuovo appositamente per i miei risparmi - devo ammettere una certa debolezza per le impiegate che vi lavorano, selezionate evidentemente con un discreto gusto (fatta eccezione per quelle barbute). Come biasimare tuo nonno?
Ciao
Max

 

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2008-10-17

Raccogliendo olive

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2008-10-16

La luna rossa di Modena


della serie Pizzerie oggi.

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2008-10-15

パルコ センピョネ

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2008-10-13

Sproloqui demagogici e furiosissimi amplessi

Caro affitti. Recessione economica. Precariato. In una sola parola: coinquilini.
Negli anni ne ho collezionato un numero variabile compreso tra 50 e 60, senza considerare l'estero e le vacanze in campeggio.
Mi sembra abbastanza per poter osare un approccio statistico che, tenuto conto dei fattori più complessi e approcciando il tema in maniera quanto mai seria, possa giungere infine ad un vero e proprio culto delle personalità in questione.
Lo farò a ritroso, a partire da oggi, se Emmaboshi consente.

A ciascun coinquilino il suo ritratto.
La chiamerò S.D.E.F.A. (sproloqui demagogici e furiosissimi amplessi).
Io e Sdefa ci incontriamo a ore pasti, tutti i giorni. In presenza di cornflakes integrali, pasta al pesto o tisana della sera, il dibattito che Sdefa accende a tavola è sempre lo stesso: sesso e grillismo.
Questa mattina bisognava assolutamente, secondo Sdefa, consultare la milk map per comprare il latte nei distributori automatici, ieri era una palla di detersivo per la lavatrice promossa dal blog di Grillo l'oggetto del desiderio, tre sere fa Marco Travaglio, vedi alla voce amplessi.
E poi dicono che bisogna masticare a lungo ogni boccone... dicono, dicono, perché invece di parlare di masticazione non abbassano gli affitti?
Saluti,
Mag

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Alle 14 ottobre 2008 alle ore 11:57 , Anonymous Anonymous ha detto...

è vero, è vero!! (io però ho incontrato molti Sd, ma pochissimi Fa... in che cosa ho sbagliato?)
quanto alla variante iellatrice regionale Lscès (ma Lo sai cosa è successo a quello?...), cosa ne vogliamo dire?
Giu

 

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2008-10-12

Il miracolo

Il miracolo non stava tanto nel fatto che il postino quella mattina aveva consegnato la pensione con un aumento del 10 per cento a zia Dina, quanto che la stessa pensione, compreso l'aumento, fu portata via dalla Madonna di Loreto in persona, mezz'ora dopo. La Zia non era abituata alle apparizioni di questo tipo e all'inizio si spaventò. Ma la Madonna era una donna calma e tra una sigaretta e l'altra spiegò a Dina che la sua pensione è indispensabile per portare a termine il disegno divino. Dopo aver convinto la vecchietta di consegnarle la pensione, la madonna la salutò e la zia rispose con: "Vai in pace". E lei andò in pace, forse anche quella stessa sera. Perchè il mattino seguente la trovarono stecchita sotto un ponte. Qualcuno le aveva fatto un brutto scherzo vendendole invece di eroina un po' di buon intonaco sbriciolato. Il cuore non fu tanto felice di questo fatto e si fermò. Apparenza inganna e il primo ad accorgersi dell'inganno è proprio il cuore.

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Alle 13 ottobre 2008 alle ore 10:08 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

Grande ritorno Momak!

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 13:21 , Anonymous MAG ha detto...

Peccato. La preferivo a tutte quelle statue di gesso modello bambolona casta. Pazienza. Felicitazioni per l'attesissimo ritorno del Momak da Mag mezzo kossovara. Mir Dita!

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 14:20 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

fantastico petar... dal punto di vista produttivo sei stitico come e più di me... ti capisco, per fare bene le cose occorre tempo... per me sei un grande

 

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2008-10-11

Poesia collettiva

Adesso brindiamo cazzo. Direi e farei gesti helvetici, intanto lentamente mi narcotizzo opportunamente per quantificare rotoli soffici tra ustioni vaginali zincate.

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Alle 12 ottobre 2008 alle ore 10:30 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

interessante esperimento, mi piacerebbe sapere chi, fra i vari poeti scrittori, ha INSERITO "GESTI HELVETICI" e "Ustioni vaginali zincate".

 
Alle 12 ottobre 2008 alle ore 20:02 , Anonymous p.s. ha detto...

ottimo.è la storia del mondo questa

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 13:24 , Anonymous Anonymous ha detto...

Che vi prende?
(curiosità, non disappunto...)
LB

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 13:53 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

Questa è una poesia collettiva creata in quel di Russi durante un'estenuante attesa di una pizza, poi rivelata scadente. Come noterete il giochino consisteva nell'aggiungere una parola che iniziasse con la lettera successiva nell'alfabeto.
Pasquale, gesti helvetici è mio e di giulia (non a caso eravamo di fianco) mentre il finale pulp è di alcuni jazzisti romagnoli coi quali abbiamo avuto il piacere di mangiare!

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 16:06 , Anonymous Anonymous ha detto...

Capisco.
Ma più che pulp, direi che è proprio l'aria di Romagna che stuzzica il turpiloquio.
Face-to-face ti racconterò della parodia de "Bèla burdèla frésca e campagnòla" ad opera di un gruppo folk, proprio di Russi.
Gudbai
LB

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 17:49 , Anonymous Anonymous ha detto...

del resto, trovatela voi una parola con l'hacca che abbia un qualche senso in quel contesto!
Giulia

 

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2008-10-10

Città

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2008-10-09

Nau 2

Braian: Ma tu ci pensi mai?
Maicol: A cosa?
B.: A quanta gente in questo momento sta scopando...
M.: Che?
B.: Sai quanta gente c'è al mondo?
M.: Che ne so... due miliardi, tre...
B.: Di più, Maicol, di più... pensa a quanta gente c'è solo qui in paese, vicino a noi...
M.: E allora?
B.: Quante fiche ci saranno... e quanti maschi se le stanno scopando in questo preciso istante...
M.: Che cazzo ne so...
B.: E mentre tu te ne stai li come uno scemo a prendere il sole, col tuo aipod del cazzo che ti spappola il cervello, pensa a quanta gente sta venendo, di istante in istante...
M.: Braian...
B.: Si?
M. Vaffanculo amico...
B.: Aspetta, Maicol, dico sul serio, ogni istante che passa c'è gente al mondo che ha un orgasmo, è come un unico orgasmo continuo, mondiale...
(Maicol si rimette le cuffiette)
(silenzio)

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2008-10-08

* Testate

Testate. In principio fu "Il Corriere della Sera". Mi piaceva l'aria demodé della testata d'Italia, così Fiat (sia nel senso della casa automobilistica, sia nel senso della fiducia). Poi, quando già da tempo ero passato a "La Repubblica" - con quella pagina di cultura dove, dalla solitudine dell'uomo globale ai mille modi per cucinare il cinghiale, passando per il nuovo disordine amoroso, si trovava sempre il modo di infilarci dento Zygmunt Bauman - la testata d'Italia divenne l'interazione Materazzi-Zidane. Google per credere. Passai a "Il Riformista". Serio, compatto e compassato. Ma non c'era la pagina della TV. Poi uscì "Libero" con allegato (a soli € 1!) "Libero Mercato" diretto dal mio idolo Oscar Giannino. Quindi passai a "Il Foglio", con il susseguirsi di eventi che tutti conoscono. Qualcuno avrà riflettuto che esistono notizie e approcci alla notizia che hanno l'importante funzione sociale di spiegarci come i giornalisti talora lavorino. Mi riferisco in particolare alla crisi finanziaria, ai mutui subprime, alla cordata Alitalia. And so on. Dunque, perso per perso, sono tornato a "La Repubblica". E non per suggestioni aristoteliche, del tipo che il futuro è alle spalle. Semplicemente è più maneggevole. Il destino è quello di ogni oggetto. Esaurito il suo perchè (leggerlo) resta il suo come (smaltirlo). Ma per smaltirlo bisogna testarlo?

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Alle 8 ottobre 2008 alle ore 12:42 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

Lascia perdere i giornali di carta, ricettacolo di pubblicità e trionfo della barbara impaginazione (quante torture a quei caratteri!).
Le notizie sono su Internet! Fresche, varie, ipertestuali.
Eccezioni per alcuni settimanali/mensili.

Certo però, non è la stessa cosa leggere da soli davanti al proprio monitor rispetto a spalancare un quotidiano con le gambe accavallate e il mocassino di cavallino.
Lord! Quando ridurrai il tuo acquisto di carta pubblicitaria?

 
Alle 8 ottobre 2008 alle ore 14:24 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

sono sconvolto dal fatto che qualcuno dica o pensi che "il futuro è dietro le spalle". nella mia ingenuità credevo che il futuro
non esistesse.
per quanto riguarda i giornali, forse è meglio
leggerli on lain, così da baipassare il problema dello smaltimento rifiuti (per la bonifica del cervello è meglio rivolgersi alla camorra).

 
Alle 8 ottobre 2008 alle ore 15:17 , Anonymous MAG ha detto...

Io continuo a sbirciare il giornale del vicino sul bus, il treno o l'ombrellone. Lo so, rischio di provocare reazioni nervose e potrebbe persino andarmi peggio in tempi di stress da recessione, ma vuoi mettere? Lo scontro fisico è pur sempre roba umana fatta di pelle, odori e magari mocassini. Insomma se va male torno a casa con un gomito rotto, ma almeno così posso dire di non aver interloquito tutto il giorno solo con uno schermo luminoso. Continua a comprare il quotidiano Brummel! Va bene qualsiasi testata!

 
Alle 9 ottobre 2008 alle ore 20:43 , Anonymous p.s. ha detto...

le notizie caro bosci si, ma il giornalismo vive ancora sulla carta. dipende dai punti di vista brum. credo che per un barbone è più importante che il giornale è abbastanza grande per coprirsi.

 
Alle 11 ottobre 2008 alle ore 10:12 , Anonymous Anonymous ha detto...

Perun barbone si.
Interessante riflessione ontologica.
Alcuni oggetti hanno una funzione principale ed altre secondarie. Tipo spina di pesce.
Ma non è una questione di punti di vista, bensì di realismo. Se cambi canale con un bastone, il bastone fa la funzione del telecomando, in quel frangente. Ma resta comunque un bastone. Ma forse tu non guardi la TV. Meglio così. Non ti servono nè telecomandi, né bastoni.
LB

 
Alle 12 ottobre 2008 alle ore 20:27 , Anonymous p.s. ha detto...

e perché una pianta può diventare un bastone e un bastone non può diventare un telecomando? non è giusto!!! liberiamo i bastoni e spegniamo le tivù!!!

 
Alle 13 ottobre 2008 alle ore 18:17 , Anonymous Anonymous ha detto...

Boh, mi pare un post-modernismo superfluo.
Caro Pasquale, "Il futuro alle spalle" è una suggestione di Hannah Arendt. Tuttavia, si può sempre dissentire. Io preferisco cogliere l'aspetto leggero della vita, ma evidentemente è una questione (questa si) di punti di vista. Ho l'impressione che il nostro modus vivendi abusi del concetto di punto di vista, per poi di fatto negarlo in nome di un "modus riflettendi" da pensiero unico. Ma tant'è. E meno male, che colgo l'aspetto leggero. A presto,
LB

 

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2008-10-07

Essere retrogusto, oggi

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Alle 7 ottobre 2008 alle ore 22:59 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

la foto è veramente bella, ma lo giuro non volevo essere fotografato (quando Boscio mi ha fotografato)...

 
Alle 7 ottobre 2008 alle ore 23:39 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

Sì, lo posso confermare, Pasquale non è un narciso come il Lord.

 
Alle 8 ottobre 2008 alle ore 08:51 , Anonymous Anonymous ha detto...

Ma è solo una questione di attitudine alla vanità.
Comunque, Pasquale ci appare a tutt'oggi come un bell'uomo!
LB

 
Alle 8 ottobre 2008 alle ore 10:19 , Anonymous Anonymous ha detto...

La verità è che essere resi immortali sul blog di emmaboshi è un desiderio oramai universalmente condiviso... io per esempio non so cosa farei...
G

 
Alle 8 ottobre 2008 alle ore 14:18 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

è molto semplice: basta farsi fotografare dal suddetto Borsci, poi ci pensa lui...
P.S.: grazie, LB, per il complimento (visto che le donne non me ne fanno). preciso che è solo per estrema vanità che non mi piace essere fotografato
ciao a tutti

 
Alle 8 ottobre 2008 alle ore 15:21 , Anonymous MAG ha detto...

Bravo Emma! Non vorrei farti troppi complimenti perché elogiare troppo il fotografo e non il soggetto è come dire a una donna: "Guarda come ti sei truccata bene!"
Però davvero la foto è bella perché si vede chiaramente tutto il Pignalosa, sguardo fuori e sguardo dentro.

 

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2008-10-06

Nightlife in Romagna




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2008-10-03

Visitate i vostri nonni in Florida


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2008-10-01

Nau 1

Braian e Maicol sono sdraiati sulla riva di un fiume. È estate e fa caldo. Per questo sono andati al fiume.
Braian: Maicol, prestami l'aipod...
Maicol: Compratelo!
B.: E dai, prestamelo un po'... solo un paio di canzoni...
M.: No...
B.: Vaffanculo, amico....
M.: Vaffanculo tu, Braian...
(silenzio)
Braian: Io te l'avrei prestato, però...
Maicol: Prestato cosa?
B. L' aipod. Se me l'avessi chiesto, Io te l'avrei prestato...
M.: Dici così perché tu non ce l'hai...
B.: Che cosa?
M.: L' aipod...
B.: Si, ma se l'avessi te lo presterei...
M.: Non c'è bisogno, ce l'ho già...
B.: Ehi Maicol...
M.: Che c'è?
B.: Vaffanculo...
M.: Vaffanculo tu, Braian...
(silenzio)

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Alle 2 ottobre 2008 alle ore 09:29 , Anonymous Anonymous ha detto...

Eccellente questo post, Pasquale.
Braian ricorda un po' Beavis. Ma più padano, per intenderci.
Brum-Brummell

 
Alle 2 ottobre 2008 alle ore 13:59 , Anonymous Anonymous ha detto...

ma perchè non anche:
se me l'avessi chiesto io te l'avrebbi prestato!
... io te lo prestavo!
... io te lo prestassi!
ecc. ecc.
Giulia

 

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* Linguaggio

Linguaggio. Nella pagina dedicata ai ringraziamenti della sua tesi di laurea, un caro amico mi esprime la sua gratitudine per avergli ricordato che il linguaggio è lo specchio dell'anima. Ma io non ho mai inteso fare questo. Anzi, il linguaggio è una realtà tutto sommato arbitraria, che l'anima al massimo la rassicura, più che rappresentarla. Quando l'insegnante di matematica mi premiava con un 5+ io immediatamente pensavo: "Beh, è quasi 6!" Appunto, il linguaggio è una terapia, ma una terapia tipo placebo, tanto che alla fine matematica la portavo a settembre, proprio perchè venivo quasi promosso. Da qui la valenza consolatoria del linguaggio. Stamane andava in onda una puntata intimista di Magnum P.I. Forse l'ultima, quella in cui l'eroe ricorda il padre. Ora, Magnum sta facendo il bagno da solo e viene avvicinato da uno squalo. Con lucidità ricorda che il padre lo rassicurava dai mostri che temeva da bambino, suggerendogli di dar loro nomi buffi. Lo squalo diventa così Herman, e - in quanto Herman e non più soltanto squalo - funge da compagno di giochi. Magnum chiude gli occhi, conta fino a 10 ed Herman dovrà nascondersi. Funziona, ok. Ma qui la terapia è il valore dell'insegnamento, della memoria, al limite dei nervi saldi, ma non del linguaggio. Perchè Herman sarà anche Herman ma se ti vuol staccare una gamba, lo fa. Se lo chiami Bambi non diventa un cerbiatto. Oppure si. Ma se doveste incontrare un cerbiatto in mare con una pinna sul dorso e tre file di denti, forse sarebbe meglio ragionare sui caratteri distintivi della specie. Se poi lo si fa nuotando via veloci, è pure meglio. O no?

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5 Commenti:

Alle 1 ottobre 2008 alle ore 17:17 , Anonymous Pasquale Pignalosa ha detto...

il linguaggio, caro Brummel, ha la sua ragione d'essere nella sua capacità intrinseca di poter mentire. l'anima, per me, rimane sempre la parte interna di un oggetto, per lo più di metallo o di legno. può il linguaggio mentire a un candeliere?

 
Alle 1 ottobre 2008 alle ore 19:06 , Anonymous p.s. ha detto...

se il linguaggio è lo specchio dell'anima noi dovremmo conoscerla bene. ma non mi sembra così.

 
Alle 6 ottobre 2008 alle ore 13:08 , Anonymous Marty ha detto...

ma lanciamo un dardo a favore del post di LB. Ma non cogliete il nostr Lord novello Frank McCourt?! Sperando di incontrare un giorno un cerbiatto con la pinna da squalo sul dorso..peccato che io non sappia nuotare.

 
Alle 7 ottobre 2008 alle ore 09:21 , Anonymous Emmaboshi ha detto...

Ma lanciamo un dardo e basta al LB, che nel ruolo di San Sebastiano si croggiuola!

 
Alle 7 ottobre 2008 alle ore 10:06 , Anonymous Anonymous ha detto...

Esatto!
Si vede che il blog è tuo.
Sei troppo intelligente (anzi intelligIente) per non capire che chi scrive si croggiuola e chi commenta si strugge...
Oggi EmmaBo sta per Emma Bovary!
Alla prossima,
LB

 

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